Carabiniere scelto dal Signore

La stazione, lo sappiamo, è da sempre il luogo del movimento, di incontri di gente, di arrivi e partenze. Siamo a Roma, stazione di Ostiense a gennaio del 2013. Un Carabiniere effettua la sua pattuglia a piedi, il turno è quello serale. Un turno dalle 18.00 alle 24.00, l’orario in cui vedi la stazione che va via via spopolarsi dei viaggiatori e popolarsi di invisibili, gente che vive la stazione perché è l’unico tetto a disposizione.

Le persone invisibili non lo sono però per quel Carabiniere che anzi passa cercando di far capire che lui lì protegge anche loro.

Una donna, l’età non si comprende ma sembra anziana, guarda il Carabiniere con fare amorevole e lo chiama: “Appuntato…!” Lui, che appuntato ancora non è, guarda amorevolmente la signora e le risponde che ancora non è appuntato, ma “solo” Carabiniere Scelto.

La donna, percependo la gioia e la vita che quel ragazzo emanava con la sua bella uniforme in ordine e con quella bandoliera che brillava nella notte, si rivolge serenamente proprio a lui: ” Ho fame, ho tantissima fame, non ho nulla da mangiare sono povera mio marito è morto, vivo per strada e non ho figli“.

Quel Carabiniere non si aspettava una frase simile, la immaginava, la conosceva intimamente, ma fra saperla e sentirsela dire la differenza era molta. Il Carabiniere prende sotto braccio la donna, le chiede di seguirlo verso il mezzo di servizio. Lei ha fiducia, lo segue. Dalla macchina il Carabiniere prende una borsa: un panino. Quel panino che era la sua cena, fatto dalla moglie. Il Carabiniere aveva una famiglia, una moglie che pensava a lui, e lui viveva la sua condizione di Carabiniere così come deve essere: al servizio di tutti.

Il panino viene offerto alla donna affamata, il Carabiniere si vergogna quasi del gesto: ” Mi spiace, ho solo quello” le dice. Ma lei, finalmente sorride, lo guarda e gli dice: tu sei Carabiniere scelto? Si, vero… Scelto dal Signore per me. Forse per il tramite della Virgo Fidelis aggiungiamo noi.