Carabinieri allo ZEN di Palermo

Il Carabiniere fa anche l’insegnante? Si, a volte serve saper fare anche quello se si vuole veramente essere al servizio della gente, specialmente se la tua Stazione si trova a San Filippo Neri ed ha come giurisdizione il quartiere ZEN di Palermo.

Nell’ambito del progetto sulla legalità, già da qualche anno i Carabinieri entrano in classe e ognuno di loro diventa un insegnante di sostegno per quei ragazzi di un quartiere particolarmente disagiato.

All’inizio era difficile far breccia nei cuori di quei bambini, che molto spesso vengono educati a vedere nei Carabinieri come un nemico: gli sbirri li chiamano. E gli sbirri sono il nemico o almeno si impara a non parlare con loro per non essere considerati come spie.

Per far breccia nei loro cuori c’è voluto tanto impegno, ci sono voluti mesi di visite alla scuola e di spiegazioni su cosa fanno veramente i Carabinieri e sul loro sacrificio quotidiano. E dopo tutto questo, grazie anche alle associazioni di volontariato, i Carabinieri hanno avviato una serie di iniziative sociali che hanno lentamente avvicinato anche le famiglie più diffidenti alle Istituzioni.

Far breccia nel cuore dei bambini è facile, riuscire a far breccia nel cuore dei genitori non altrettanto, ma i Carabinieri sono riusciti anche in questa impresa.

Non credo che l’Arma possa esistere senza questa vocazione verso le categorie più deboli perché nasce per l’affermazione della legalità, della giustizia e per sostenere chi ha bisogno e chi più di questi bambini ha bisogno di legalità?

Un progetto importante che sta vedendo ogni giorno un passo in avanti verso la diffusione di una cultura che vada oltre lo sbirro e che veda quell’uomo in uniforme anche come un insegnante di sostegno.

Nel cortile della scuola una Gazzella dei Carabinieri fa bella mostra di se, i cinofili, gli artificieri e tante uniformi che, da quando è nata la Stazione Carabinieri di San Filippo Neri, non sono soltanto di passaggio, ma abitanti del quartiere proprio come loro.

L’obiettivo è proprio di far sentire quelle persone in uniforme come parte del quartiere e il sempre crescente numero di persone che frequenta la Stazione è una prova evidente che l’idea sta funzionando e che merita un concreto sostegno.