Ci pensiamo noi

Ci pensiamo noi, ci pensiamo noi. Spesso dirlo è facile, ma farlo non sempre lo è o per ostacoli di varia natura o perché spesso quella frase è solo di circostanza ma non nasconde nulla di concreto.

Quel giorno di quasi 10 anni fa, Filippo MERLINO veniva portato via, insieme ad altri 18 italiani, da un’esplosione che squarciò la città di Nassirya rendendolo uno dei giorni più neri della storia militare italiana del dopoguerra.

nassiryaDopo quel giorno alla moglie di Filippo MERLINO e a tutti i parenti delle vittime fu scuramente detta la frase “ci pensiamo noi adesso a voi”.

Il tempo dall’evento è già passato e un maresciallo che conosceva Filippo decide di prendere carta e penna e scrivere alla moglie: “Ho aspettato a scriverVI per non dare l’impressione che le mie azioni potessero essere interpretate come di circostanza”. Inizia così quella lettera che tesse le lodi di un uomo orgoglioso della propria famiglia e del suo bambino, Fabio,  disabile e con un sogno: lavorare per l’Arma dei Carabinieri.

Quella lettera sincera, scritta da un collega, apre il mondo a quel figlio, Fabio, oggi cresciuto e che ha potuto realizzare il suo sogno di lavorare per i Carabinieri. Fabio ha infatti vinto un concorso per dipendenti civili della Difesa ed è stato assegnato alla Compagnia Carabinieri di Viadana (MN) dove lavorerà, anche senza uniforme, con lo spirito del Carabiniere.

Filippo 1

Il sogno di Fabio, quel sogno realizzato, si scontra però con un altro sogno; anche in quel caso la dichiarazione fu “Ci pensiamo noi”, ma adesso non è più possibile portare avanti il progetto.

La caserma di Viadana ha bisogno di lavori strutturali per consentire a Fabio di recarsi a lavorare con la sua sedia a rotelle, oggi lavora da casa, ben oltre le otto ore previste, grazie al telelavoro, ma la soddisfazione di poter lavorare fianco a fianco con i Carabinieri è limitata dall’assenza di un ascensore che il comune realizzerà. Tutto sistemato allora? No…. Perché quei soldi per costruire l’ascensore il comune dovrà trarli dai fondi che aveva destinato alla costruzione di un monumento per il padre, sepolto proprio a Viadana e Fabio dovrà quindi scegliere fra il monumento al padre o l’ascensore per andare a lavorare.

Fabio 2Fabio 1Chissà cosa accadrà, quale sogno realizzare fra i due? Fabio, ci pensiamo noi non possiamo dirlo, ma raccontando la tua storia speriamo che chi possa contribuire anche economicamente, leggendo queste poche righe, decida di farlo dando merito a chi, per l’Italia, ha offerto quanto di più caro potesse avere: la sua vita.

Filippo, non possiamo dire che abbiamo pensato a tutto ma qualcosa stiamo facendo. MA come vedi dalle foto a Fabio, oltre a tua moglie, ci pensiamo anche noi.

2 Risposte a “Ci pensiamo noi”

  1. MAGGIORE MARETTO GRAZIE DI CUORE <3 che dio vi benedica sempre è un' onore per mè un' orgoglio infinito <3 aver contribuito anche se nel mio piccolo a far si che il mio angelo eroe <3 IL TENENTE FILIPPO MERLINO <3 il mio amico fraterno fosse ricordato sempre <3 adesso si che potranno sapere tutti il cuore grande <3 la passione per la vita <3 per la famiglia e tutti colleghi aveva <3 FILIPPO grazie di cuore maggiore maretto le lacrime non smettono di scendere anche i fratelli <3 la sorella <3 fabiuccio e la moglie <3 e il SUO DOLCE PAPA' ZIO SALVATORE <3 ne saranno contenti è onorati <3 dio mio ritornare a quel maledetto giorno e strazziante e doloroso <3 la spada del dolore mi ha trafitto ancora il cuore <3 ogni volta al suo ricordo e cosi' <3 <3 ora il mio angelo eroe <3 MAGGIORE riposera' in pace perchè il suo contributo di sangue per la patria <3 e tutti noi e scritto nel libro BELLE STORIE DELL' ARMA <3 chi piu' lo cancellerà mai in eterno vivra' nei nostri cuori <3 e dI tutti i suoi colleghi <3 I CARABINIERI D' ITALIA <3 ONORI GRADISSIMI ONORI AL TENENTE FILIPPO MERLINO <3 E TUTTI GLI ANGELI DI NASSYRIA <3 mi auguro che al piu' presto possibile si abbattino queste maledette barriere architettoniche per far si' che il figlio del mio angelo eroe <3 FABIUCCIO <3 possa lavorare insieme ai colleghi del suo papà <3 ne ha diritto glielo devono <3 lo stato NON PUO' DIMENDICARE I SACRIFICI DI SANGUE <3 <3 grazie ancora di cuore maggiore <3

  2. La vita di un cc è dedita al sacrificio! Io sono certa che questo padre desidera sapere il proprio figlio insieme ai cc. Il ricordo può continuare a vivere nell’ascensore invece che in un monumento. L’ascensore rappresenta la Vita!

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