Il battesimo del fuoco

Il battesimo del fuoco lo ebbero due anni dopo la nascita in un periodo molto particolare per le tensioni sia nazionali che internazionali. Di quale battesimo parliamo? Di quello del GIS Gruppo di Intervento Speciale dell’Arma dei Carabinieri.

Il 06 febbraio del 1978, dopo le dolorose vicende delle olimpiadi di Monaco che avevano portato alla costituzione in Germania del GSG9 e le tensioni interne legate alle Brigate Rosse, su indicazione dell’allora Ministro dell’Interno Francesco COSSIGA, venne costituito il Gruppo di Intervento Speciale dell’Arma dei Carabinieri il cui personale fu tratto e continua ad essere tratto dall’allora Battaglione oggi Reggimento Paracadusti “Tuscania”.

Il personale si addestrò per due anni in silenzio, come un bambino che cresce silenzioso fino al giorno in cui, col battesimo, viene presentato al mondo.

Il battesimo del Gruppo di Intervento Speciale arrivò in un periodo tradizionalmente di festa, a cavallo fra il Natale del 1980 e il 1981. Il 28 dicembre del 1980, 98 detenuti in larga parte appartenenti alle “Brigate Rosse” riuscirono a prendere in ostaggio 18 guardie carcerarie mettendo così sotto scacco l’intero istituto penitenziario.

I terroristi organizzarono la rivolta con particolari capacità militari saldando le porte che dividono i vari settori in modo da impedire ogni possibile intervento dall’esterno.

La rivolta inizia circa 15 giorni dopo il rapimento del giudice Giovanni D’Urso, addetto alla direzione generale degli affari penitenziari, del 12 dicembre a Roma ed evidenzia una diretta connessione con quell’episodio.

Il Paese osserva attonito gli eventi, il timore di un bagno di sangue in un momento tanto drammatico per l’Italia necessitava una reazione forte ed immediata che non poteva che arrivare dall’Arma dei Carabinieri.

Il battesimo del Gruppo di Intervento Speciale diventò quindi una realtà quando sopra il carcere di Trani, il giorno successivo a quello della rivolta, si intravidero le sagome di tre elicotteri. Da due di essi scesero degli uomini mascherati vestiti di nero sbarcati calandosi con una fune. Un terzo elicottero coordinava gli eventi mentre all’esterno della struttura penitenziaria altri uomini mascherati e vestiti di nero attendevano un ordine davanti alle sbarre e alle porte sigillate.

Battesimo del GIS 2Alle 16.15 iniziò il blitz, il battesimo fu rapidissimo. Si sentirono esplosioni, si udirono raffiche di mitra e ancora esplosioni in una successione talmente rapida da destare quasi stupore fin quando, alle 17.00, dopo appena 45 minuti, il blitz si concluse senza spargimento di sangue.

L’efficacia dell’azione condotta da quel manipolo di uomini mascherati ne decretò l’immediata stima da parte di tutti, ma ciò che veramente impressionò l’opinione pubblica fu di scoprire l’esistenza di quel gruppo di Carabinieri così speciali ma così tanto normali che avevano avuto il loro battesimo.

Battesimo del GISAncora oggi nessuno conosce il numero esatto degli appartenenti al Gruppo di Intervento Speciale e le leggende si sono susseguite numerose. Noi sappiamo solo che quando servono loro ci sono e quando ci sono loro…