Il lupo Liboni

Il lupo Liboni… Chi ricorda bene come me Luciano Liboni, detto non a caso “il lupo”? Torniamo indietro all’estate del 2004 ed esattamente al 22 luglio. Il lupo è latitante dall’anno prima per aver sparato ad uomo a cui aveva rubato la macchina e poco dopo ad un Carabiniere che lo aveva fermato e gli aveva chiesto i documenti. In questo ultimo caso lo aveva ferito in modo non grave. Da qui inizia la sua latitanza fin quando viene arrestato a Praga dove resta quattro mesi in carcere.

Il lupoPurtroppo, prima ancora che l’Interpol riesca ad informare le autorità italiane, il lupo viene scarcerato e rientra in Italia con documenti falsi. Dopo una notte trascorsa in ospedale, quella fra il 21 ed il 22 luglio 2004, il lupo si reca in un bar a Pereto di Sant’Agata Feltria dove telefona nello Sri Lanka, probabilmente per trovare un altro posto dove trascorrere la latitanza.

I Carabinieri, lo sappiamo tutti, nei piccoli paesi sono un punto di riferimento per la cittadinanza e quell’uomo un po’ strano che chiamava così lontano non era passato inosservato. Così qualcuno aveva chiamato i Carabinieri e nel bar era arrivato l’appuntato Alessandro GIORGIONI. Il giovane appuntato aveva chiesto i documenti al lupo che, con una scusa, lo aveva attirato all’esterno dell’esercizio commerciale dove lo aveva ucciso a sangue freddo, lasciandolo a terra in una pozza di sangue e lasciando moglie e figlio piccolo senza il loro uomo di casa.

GiorgioniAlessandro Giorgioni verrà poi decorato di medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: Addetto a stazione distaccata, recatosi durante un servizio isolato presso un esercizio pubblico della giurisdizione per identificare una persona sospetta, poi rivelatasi un pericoloso latitante, veniva da questi proditoriamente aggredito e, nonostante la coraggiosa reazione, fatto segno da due colpi di pistola che lo attingevano mortalmente. Fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.

La morte di Alessandro colpisce il Paese, la caccia al lupo è serrata, lo si cerca in Umbria e nel Lazio, ogni Carabiniere ha nell’anima la volontà di catturarlo e uno di questi, Alessandro PALMAS, in servizio al Nucleo Radiomobile di Roma, che dopo l’evento, sapendo che le ricerche erano state estese a Roma, aveva confidato ad un collega la forte voglia di essere lui a catturare quell’assassino.

Proprio a Roma viene notato e qui, sempre più pericoloso, il lupo ha uno scontro a fuoco con la Polizia dello scalo Termini. Per qualche giorno sparisce, vagabonda in città senza una meta fin quando, il 31 luglio, la Polizia Municipale di Roma lo nota nei pressi del Circo Massimo ed avvisa i Carabinieri.

Una pattuglia di motociclisti del Nucleo Radiomobile di Roma, fra cui Alessandro PALMAS, lo rintraccia.

Chi ha preso il lupoIl lupo spara verso Palmas che, per proteggersi dai colpi si fa scudo con la moto di servizio. Poi quell’assassino prende in ostaggio una turista. Palmas vorrebbe prenderlo vivo, gli intima di abbassare l’arma, glielo ordina, ma il lupo è intenzionato a non farsi prendere. Un rumore assordante e il lupo ha smesso di ululare. A terra. Colpito da PALMAS che avrebbe voluto catturarlo non certo ucciderlo per fargli scontare la giusta pena meritata.

L’incubo del lupo è finito e PALMAS telefona alla moglie del collega ucciso: missione compiuta. Il lupo non è più un pericolo, e anche se l’epilogo desiderato non era quello, giustizia è stata fatta.

2 Risposte a “Il lupo Liboni”

  1. Ammesso e non concesso che non desidero la morte di nessuno,nemmeno quella del mio peggior nemico,ma a circostanze estreme si pongono rimedi estremi : se il Lupo(a suo tempo)invece di replicare al fuoco con una rivoltella(e di fare questa scelta di vita)avrebbe deposto la consegna della arma da fuoco ai Carabinieri tutto questo non sarebbe successo ed alla fine ha avuto quel che si merita ! Onore Rispetto & Gratitudine al Carabiniere che ha fatto il suo Dovere per tutelare la incolumità sociale,a cominciare da quella mia in primis,ed Onore Rispetto e Gratitudine alla Energia di tutti i Carabinieri Onesti di Italia che a suo tempo ci hanno rimesso la vita per catturare il Lupo : diamo a cesare quel che è di cesare ed al Divino ciò che è suo !

  2. Così è, che vi piaccia o no, se vi fa paura, arrangiatevi, non voglio vivere in un mondo di vigliacchi benpensanti che hanno paura della loro ombra così da sacrificare le vite altrui, che sacrifichino se stessi ed i loro figli e parenti. Davanti ad un brutto processo mi ergerò ritto in piedi guardando negli occhi i miei nemici che nona vranno altro da fare che tremare. il lupo ha tremato ed il giusto ha salvato una vita innocente! il resto sono solo scuse dei vigliacchi, continuate a tremare, la paura a me continuerà a tenermi compagnia e lasciarmi in vita! grazie collega, spero e mi auguro che la vita innocente che hai salvato renda la sua vita onorevole di essere vissuta!

I commenti sono chiusi.