Io ci credo

Durante lo svolgimento del proprio dovere fu ucciso brutalmente dalla rabbia e dalla ferocia da qualcuno che, armato di bastone, ha ucciso il suo corpo ma non la sua anima di Carabiniere..Carabiniere non è solo un mestiere, ma una scelta di vita…bersagli per chi odia lo Stato…fiamme che accendono la speranza nei cuori dei bisognosi…Onore ai nostri fratelli caduti per rendere un mondo migliore….IO CI CREDO.

SantarelliUn commento di un Carabiniere che ricorda la morte del collega Antonio SANTARELLI, mi fa pensare a cosa sia un Carabiniere. Io ci credo, ci ho sempre creduto, fin da quando, da piccolo, guardando una serie televisiva, decisi di fare “lo sbirro” come ci chiama qualcuno. Avevo cinque anni e oggi, come allora, interpreto il mio lavoro come un qualcosa da fare per gli altri.

Ogni giorno in ogni parte d’Italia (e del mondo) i Carabinieri fanno l’alzabandiera, talvolta reale, talvolta aprendo la Stazione, unico simbolo dello Stato in realtà di profondo disagio e degrado. Ognuno di noi è consapevole del fatto che i nostri stipendi, specialmente se confrontati ai rischi e agli stipendi di colleghi in Europa, sono largamente inferiori.

Eppure i Carabinieri (ma anche gli altri servitori dello Stato) vanno avanti perché ci credono. Lamentarsi è umano, lamentarsi spesso è utile, talvolta superfluo, i problemi in tutte le organizzazioni da oltre 100 mila unità ci sono e ci saranno. Ma è innegabile che la più grande soddisfazione per un Carabiniere non è il brillante arresto, non è la cattura del latitante… Tutte cose che senza dubbio lasciano il segno e danno soddisfazione professionale enorme, ma pensate al sorriso di una persona che avete appena aiutato, pensate ad un soccorso andato a buon fine, pensate al grazie rivolto ai Carabinieri in occasione di tragedie o anche semplicemente per un piccolo gesto di attenzione.

Gruppo 1

In quest’ottica le storie che vengono pubblicate servono a far capire la distinzione concreta fra “sbirro” e Servitore dello Stato. Servitore dello Stato non significa schiavo del potere come dice qualcuno, ma al servizio dello Stato e quindi delle persone che lo formano. Lo Stato non è una persona, un’Istituzione, lo Stato è il Popolo che lo forma. Ed è innegabile che da 199 anni i Carabinieri sono al centro di questo Stato. Aggredendo un Carabiniere non si aggredisce il nemico ma si aggredisce colui che nel tempo ha dato la vita per difendere la tua libertà, anche di pensiero. Aggredire un Carabiniere non significa aggredire l’oppressore, ma aggredire colui che ogni giorno, pioggia o sole, vento o calma, esce salutando la famiglia e sperando di poter tornare a casa pur di fare in modo che gli altri tornino a casa sereni.

Aggredire un Carabiniere non è una vittoria, è una sconfitta perché si è colpito qualcuno che ha deciso di dedicare la propria vita agli altri. Io ci credo e vedo il mio lavoro in questo modo, io credo anche che siano tanti a crederci, anche quelli più restii a farlo. Perché poi, anche all’interno dell’Arma, spesso e volentieri quello che si lamenta magari di più è colui che darebbe la propria vita per gli altri.

Per chi non indossa l’uniforme e magari sta pensando che si tratti di un mestiere come un altro, pagato quanto dovuto, vorrei far comprendere che la gran parte delle belle azioni, quelle del cuore che riportiamo in questo blog in minima parte, non sono dovute ma frutto dell’amore che ciascuno di noi, in uniforme, ha del proprio lavoro ovvero della gente.

Io ci credo e continuo a farlo nonostante tutto, anche scrivendo queste storie del cuore dei Carabinieri e avere oltre 8.000 persone in un gruppo è la prova che in tanti ci credono.

Gruppo 2

Una risposta a “Io ci credo”

  1. ESATTOOO..maggiore e lei ci deve credere sempre di piu’ ..chi parla male dei CARABINIERI..nella vita non ha capito un fico secco..io vorrei vedere loro sotto pioggia vento e tormente..in situazioni difficili e estreme..be e facile parlare quando si sta comodamente con il culo sulla poltrona di casa ho un’ ufficio..e bello per loro dire sporchi sbirri infami..e se succede qualche disgrazia dicono pure sono pagati per morire sanno cosa vanno incontro..a mbecilli sono pagati con un misero stipendio da quasi due secoli hanno combattuto per mari e per terre..portando pace e serenita’ a popolazioni in difficoltà..a discapito della loro stessa vita anche non essendo in servizio avvolte..e voi infami avete il coraggio di chiamarli sporchi sbirri assassini..nonostante le umiliazioni e la morte nel cuore i CARABINIERI non smettono mai mai di proteggere la nostra incolumità babbei disonesti anche la vostra..
    indossare una divisa non vuol dire prendere solo uno stipendio,,,se il tuo obbiettivo e quello lascia stare propio che di uomini che indossano la divisa tanto per non ce nè bisogno..NON E’ LA DIVISA CHE FA’ UN’ UOMO .MA E ‘ L’ UOMO CHE LA INDOSSA LA DIVISA CHE LA RENDE IMPECCABILE E PULITA AGLI OCCHI DELLA GENTE ONESTA ..ONORI A TUTTI I MIEI ANGELI MASSACRATI E TRUCIDATI DALLA BARBARIA UMANA <3 ora e e sempre il mio cuore e con voi…RICORDATE CHE IL CARABINIERE SA QUANDO ESCE DI CASA MA NON SA' COME NE FARA' RITORNO <3 SE CON LE SUE GAMBE O AVVOLTO NEL TRICOLORE <3 ..

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