La casa in India

Una casa in India? E cosa c’entrano i Carabinieri italiani con una casa in India? Torniamo indietro al 1996, siamo a Lodi, presso il Comando Gruppo dei Carabinieri di Lodi. Un Carabiniere conosce un sacerdote missionario, Padre Zucol. Lui, missionario trentino, lavora in India da oltre 50 anni dove è riuscito a costruire un intero villaggio nel Kerala con chiesa e ospedale.

Casa in KeralaIl Carabiniere si appassiona alla storia del missionario e pensa di poter contribuire personalmente con un contributo. Ne parla con un collega, questi con un altro collega ed in poco tempo dentro il Comando dei Carabinieri di Lodi l’idea di dare un aiuto al padre missionario è ormai il discorso quotidiano.

“Dobbiamo fare di più, dobbiamo fare di meglio, noi siamo i Carabinieri di Lodi, non possiamo mandare un normale contributo, dobbiamo lasciare il segno, dobbiamo accendere la Fiamma”. Queste le parole che giravano a Lodi dentro la caserma quando, da un contributo di un singolo militare, l’iniziativa si era sparsa fra i colleghi.

Il cuore dei Carabinieri di Lodi era ed è grande, l’iniziativa di un singolo diventa così dell’intero gruppo. Il Comando partecipa ad un’immensa raccolta di fondi collettiva.

Ognuno partecipa secondo le proprie possibilità e pian piano da quella parola detta in un ufficio durante il lavoro si vede nascere e crescere addirittura un’abitazione.

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In Kerala arriva così la “Casa dell’Arma”, completata proprio verso la fine del 1996 e che, sulla facciata, ha una grande targa con cui si ricorda la partecipazione determinante nell’opera dei Carabinieri di Lodi.

Un’intera famiglia può avere un tetto grazie a quei militari italiani in uniforme che, dall’altra parte del mondo, si sono autotassati per  trasformare un sogno in realtà. Padre, madre, tre bambini e tutti i loro nonni, 9 persone in tutto, da quel momento hanno il conforto ed il calore di un’abitazione, un abitazione che sarà riscaldata, nei secoli, dalla Fiamma dell’Arma dei Carabinieri.

Padre Zucol

La famiglia indiana, per ringraziare, ha chiamato Padre Zucol e ha voluto per forza farsi fotografare in posa con lui per poter poi mandare quella foto agli amici italiani in uniforme.

Quella foto venne appesa all’interno del Comando dei Carabinieri di Lodi a testimonianza di un gemellaggio “de facto” fra l’Arma Lodigiana e il Kerala.