La mano di una donna

Quando serve una mano nel servizio si può sempre ricorrere all’aiuto della gente e se la mano arriva da una donna che con assoluta serenità interviene a dare assistenza ai Carabinieri la storia diventa ancora più interessante.

Siamo a Padova davanti al Tribunale. Due Carabinieri liberi dal servizio ed in abiti civili si incontrano davanti al Palazzo di Giustizia ed iniziano a scambiare due chiacchiere.

Una mano arrivata in Via FariniL’occhio del Carabiniere, in questo caso di due Carabinieri, resta sempre e comunque vigile per deformazione professionale e quando davanti a loro, dall’altro lato della strada, vedono un nordafricano che parla con un potenziale cliente di stupefacenti.

Uno scambio di intese fra i due militari e subito si interviene per fermare quell’uomo che, proprio davanti ai loro occhi, aveva ancora in mano tre involucri di eroina pronta per lo spaccio.

La mano viene bloccata, ma quell’uomo è veramente robusto e non vuole saperne di farsi fermare dai Carabinieri. La reazione è violenta, quella mano che prima teneva l’eroina adesso tenta di sferrare pugni ai militari.

La resistenza è notevole ma ad un tratto arriva la mano che meno ti aspetti. Una donna, una persona qualunque, si ferma a chiedere una cintura ad un passante. La sfila letteralmente dai pantaloni. Non si scandalizzino i lettori, la donna prende la cintura in mano e si dirige prontamente verso i Carabinieri.

I due militari tengono fermo il nordafricano mentre lei lega la cintura ai polsi di quello spacciatore. La lega talmente stretta da farla diventare come le manette ai polsi.

Poi, con la stessa naturalezza con cui era arrivata a dare una mano si allontana come se non avesse fatto nulla di particolare.

La droga è stata poi sequestrata, lo spacciatore tratto in arresto ed il consumatore segnalato alla Prefettura per l’uso personale. Determinante, come avrete capito, la mano della signora a cui il comando provinciale medita di concedere un riconoscimento adeguato.