La partita del cuore – una strana partita

L’innocenza dei bambini in una partita di calcio

Una partita di calcio, in Italia, è una delle cose più comuni che si incontrano in giro. Nei parchi, nelle strade, nei parcheggi, in spiaggia. Non c’è posto in cui non si prenda un pallone e non gli si dia un calcio iniziando un confronto fra amici.

Per i più piccoli, quella partita, quel colpire il pallone che sembra anche più grosso di loro, è qualcosa che va oltre il gioco. Diventa il loro modo per entrare in sintonia con l’adulto che gioca con lui. Chiunque esso sia e qualunque cosa stia facendo.

Al bambino interessa poco vedere che quell’adulto è bianco, nero, alto basso, giovane o meno giovane, ben vestito o con abiti appena sufficienti a coprirlo. Quella diventa la partita del cuore e come tale non importa chi hai di fronte.

Ti puoi trovare, quindi, in piazza, durante una grande manifestazione pubblica in cui, come bambino, vedi degli uomini vestiti di nero, con caschi, scudi, pistole al fianco. Sembrano quasi marziani per come sono vestiti. Dovrebbero far paura e a volte fanno paura proprio per la loro stazza imponente o più semplicemente perché dove ci sono loro spesso ci sono scontri, incendi, urla.

Un bambino, però, queste cose non le vede, lui sente a pelle se la persona che ha davanti è dalla sua parte e nella sua ingenuità a lui basta poco per avere un amico. Basta un calcio al pallone.

Una piazza di Milano, un bambino piccolo con un pallone, un servizio di Ordine Pubblico che diventa una partita del cuore. Il bambino lancia il pallone proprio verso quei Carabinieri in uniforme. Il loro sorriso illumina il bambino che trova in un attimo tanti amichetti con cui giocare. Un tiro che fa cadere anche il bambino, un Carabiniere che lo rialza e la partita continua perché per quel giorno gli scontri saltano. Il cuore e l’amore per la vita hanno preso il sopravvento e un servizio durante il quale, normalmente, un Carabiniere teme per la propria incolumità per tutto quello che viene lanciato contro di lui, diventa simpaticamente un momento in cui si teme “solo” di non stare al passo del bambino che gioca a pallone.

 

Vedere i volti sereni e capire che al bambino quegli uomini non fanno alcuna paura è proprio quello che dimostra come dal nulla possa nascere una Bella Storia d’Arma, una delle storie di cui non vi sarà mai traccia ma che rendono il “mestiere” di Carabiniere uno dei “mestieri” più belli al mondo.

E adesso via alla nuova partita del cuore, con i ringraziamenti al personale del Reggimento Carabinieri “Lombardia” che ha messo il proprio cuore in un calcio al pallone.

5 Risposte a “La partita del cuore – una strana partita”

  1. Per un bimbo, un Carabiniere resta e resterà sempre qualcuno che gli fa spalancare gli occhi e li fa brillare di felicità. Un Carabiniere ed un pallone, sono il top
    Grazie, Ragazzi. Con il cuore.

  2. Bravi i ragazzi del Reggimento Carabinieri Lombardia che con un calcio al pallone non solo avete fatto giocare un bambino ma avete trasmesso a tutti una grande umanità. Grazie

  3. I Bambini,come gli Animali,hanno Istinto per Natura e non hanno bisogno di altro per leggere e trascinare fortemente la Propria Energia agli altri ! Onore nel merito a Lui(oltre che a tutti i Bambini e gli Animali della Terra)ed anche a questi Carabinieri che hanno messo da parte la loro Professione per dedicare e condividere parte della loro vita con chi potrà dare una Speranza ed un Futuro migliore al nostro Pianeta ! In un mondo che di Speranza e Futuro ormai non ne ha quasi più !

  4. Bella storia con al centro un bambino ignaro di tutto quello che gli gira attorno,per lui solo un motivo giocare e nei Carabinieri ha trovato le persone giuste sempre pronte in ogni evenienza anche giocando con un innocente. GRANDI.

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