La figlia è malata, dopo l’arresto la scarcerazione e la visita in ospedale

Una figlia malata, ma come ogni mattina una giovane donna sale sull’autobus per recarsi a farle visita all’ospedale “Gaslini” di Genova. Lei, una ragazza colombiana, non ha però il biglietto e, nel corso di un controllo, viene trovata anche senza documenti cosa che comporta la necessità di allertare le Forze di Polizia.

I Carabinieri giungono quindi sul posto e identificano la giovane colombiana che risulta anche clandestina e gravata da un ordine di espulsione a cui non ha ottemperato. Nel 2010 non ottemperare ad un ordine del questore comportava l’obbligo di procedere all’arresto.

CARABINIERI

Così già si prospetta una notte in camera di sicurezza nella caserma dei Carabinieri e un processo per direttissima che avrebbe portato ad una probabile condanna e ad una nuova espulsione, verosimilmente con accompagnamento coatto alla frontiera.

Ma qui entra in gioco lo spirito dell’Arma dei Carabinieri e la loro voglia di rispettare si le Leggi, ma con quella profonda umanità che li contraddistingue da due secoli.

L’arresto è obbligatorio, ma al PM di turno si può chiedere un modo per applicare le norme senza danneggiare la giovane colombiana e così viene fatto. Il Carabiniere che ha proceduto all’arresto obbligatorio chiama il PM di turno e spende molte parole per ottenerne l’immediata scarcerazione.

Il PM, dapprima sorpresa da questa richiesta, ma consapevole dell’umanità dei Carabinieri, acconsente e dispone l’immediata scarcerazione. Un arresto durato quindi qualche ora che forse la ragazza non ha neanche percepito come tale visti i modi gentili del personale dell’Arma.

I bambiniCon la scarcerazione la ragazza è potuta andare dalla figlia all’ospedale “Gaslini” dove, poco dopo, è stata raggiunta dai Carabinieri che l’avevano arrestata andati lì per far visita alla piccola di otto mesi.

Un caso di giustizia giusta, che ha saputo andare oltre le norme dei codici, portando il cuore a superarli senza infrangerli.