L’Aquila, 6 aprile del 2009 ore 03.32. La terra trema. La vita degli abitanti della città è sospesa, il panico corre per le strade. Sirene, allarmi e grida coprono il silenzio tipico della notte. Le chiamate ai numeri di emergenza si susseguono e si accavallano. Gli operatori di turno hanno serie difficoltà a gestire le chiamate e a discernere le priorità di intervento. A l’Aquila è il caos come si può immaginare.
In questo contesto l’Arma dei Carabinieri, al pari di tutti i servizi di emergenza, ha le proprie storie di eroismo e solidarietà che resteranno indelebili a segnare e a scrivere un’altra pagina di storia dei due secoli di vita della Benemerita.
A scrivere questa pagina di storia sono i Carabinieri della Stazione di Ortucchio, un piccolo comune di meno di 2.000 abitanti in provincia dell’Aquila ed in particolare due appuntati in servizio di perlustrazione notturna.
Un passo indietro e vediamo i due appuntati preparare la macchina e predisporsi per affrontare un nuovo servizio nella provincia dell’Aquila prima di uscire. Li vediamo prendere le armi, l’equipaggiamento e li vediamo avvisare la centrale operativa dell’inizio del servizio. Certo non immaginavano che quella notte avrebbe segnato la loro vita e avrebbe segnato anche la vita di una studentessa universitaria.
Dopo la scossa i due appuntati capiscono immediatamente che il loro servizio adesso sarà diverso, sarà contro il tempo per cercare di salvare la città dell’Aquila e i suoi abitanti. Una corsa verso il centro storico, la parte più duramente colpita dai crolli, un piccolo condominio e una ragazza che dal secondo piano chiede aiuto.
I due militari, senza esitazione e mettendo a rischio la propria incolumità, raggingono la studentessa, Annalisa Di Marco, traendola in salvo poco prima che l’intero edificio crollasse e salvandola, quindi, da morte sicura.
Questo salvataggio, questo breve ma intenso spaccato dei momenti successivi alla scossa di terremoto dell’Aquila, è stato oggetto, in occasione della festa dell’Arma del giugno 2009, di una cerimonia dedicata a cui ha partecipato, fra l’altro, l’allora Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Gianfrancesco SIAZZU.
“Non dimentichero’ mai i due angeli che mi hanno salvato la vita”, ha detto la giovane studentessa universitaria nel corso della cerimonia durante la quale i due militari sono stati premiati per il loro coraggio. Il vero premio, però, è stato poter consegnare ad Annalisa un distintivo in legno con l’effigie del Comando provinciale dei carabinieri de L’Aquila e poter sentire tutta la sua gioia nel riceverlo. Lei è stata fortunata, gli studenti e le studentesse della casa dello studente non hanno avuto, purtroppo, la stessa sorte.
Da allora sono passati 5 anni, i Carabinieri, le altre forze di polizia, i vigili del fuoco, i volontari e tutti coloro che hanno contribuito al soccorso della popolazione dell’Aquila non potranno mai dimenticare quei momenti e la cittadinanza farà altrettanto nei loro confronti.
Onore Rispetto & Gratitudine a tutti i Carabinieri Onesti di Italia ed a tutti coloro che si sono impegnati e che si impegnano a tutt’oggi a salvare le vite umane,a prescindere dal Corpo di Appartenenza : Vigili del Fuoco,Carabinieri,Polizia,Volontari,Vigili Urbani,ecc.,ecc.,che con lo Spirito di Abnegazione,Umiltà,Altruismo,Fede,Coraggio,Perseveranza,rischiando la propria vita,si impegnano a tutelare e salvare le vite umane : il mio peggior diprezzo per tutti coloro,a prescindere dallo status sociale a cui appartengono che con disinetesse sociale,legale,burocratico e fiscale fanno si che certi eventi accadono quanto prima e sulla pelle ed i sacrifice delle persone speculandoci sia sul piano sociale,politico e soprattutto economico,perchè non è un caso che in una città come l’Aquila crolli più di mezza città,detto questo ho detto tutto !