Una mozzarella di bufala fra i terremotati

Ci soffermiamo sorridendo a pensare quanto una semplice mozzarella di bufala possa essere importante nella vita quotidiana. Si, una mozzarella di bufala che tanti di noi hanno gustato a casa o in un ristorante, quella mozzarella che appena la tocchi “caccia il latte” perché altrimenti non è buona.

Prestare servizio in una zona duramente colpita dal terremoto e convivere con la popolazione che ha tanto sofferto e che continua a soffrire quell’assenza di normalità è un qualcosa di difficile che non può essere dimenticato con la stessa semplicità con cui si dimentica cosa si è mangiato il giorno prima.

Quel servizio con la popolazione diventa sempre più qualcosa di coinvolgente e giorno dopo giorno fra Carabinieri e gente comune si instaura quel rapporto di amicizia che va oltre la vigilanza alle aree terremotate.

In questi eventi il personale arriva da ogni parte d’Italia e ognuno, a modo proprio, porta un sorriso tipico del nord, del centro o del sud. Ma qualcuno non si limita a portare un sorriso perché quelle persone sono ormai familiari.

In una caserma è consuetudine quando si va a casa in licenza tornare con qualcosa di tipico da condividere in una serata assieme. Il servizio di leva di un tempo era uno dei momenti più tipici di questa condivisione, ma non solo le caserme della leva: la stessa Accademia Militare si riempiva di odori dopo le licenze più importanti a Natale, a Pasqua o dopo qualche sparuto ponte a casa.

Come da tradizione anche i Carabinieri del Reggimento Campania hanno pensato di fare altrettanto e, periodicamente, tornando dalla licenza trascorsa in una vera abitazione, quella che la gente delle zone terremotate non aveva più, portava qualcosa di veramente tipico: la mozzarella di bufala.

Mangiare la mozzarella di bufala insieme ai terremotati e poter ridere e scherzare con loro in una serata che, dalla consueta sensazione di gelo, si trasformava in una calda emozione.

La mozzarella di bufala era un ponte fra quei giovani ragazzi in uniforme e gente che aveva perso tutto ma non la voglia di ricominciare e la voglia di stare insieme con quei ragazzi della bella Italia che tanto stavano facendo per loro.

Una semplice mozzarella di bufala non avrà cambiato la vita dei terremotati, ma una serata trascorsa in compagnia dei Carabinieri che l’avevano portata ha senza dubbio cambiato il loro modo di affrontare il giorno successivo. E quel latte che usciva dalla mozzarella di bufala altro non era che la rinascita che usciva da tutti i pori.

 

Una risposta a “Una mozzarella di bufala fra i terremotati”

  1. La Mozzarella di Bufala è a dir poco – ” P O E S I A ” – e sono pochi quelli che la conoscono e fondo sia sul piano storico che sul piano degustativo ! Succulenza,Struttura,Intensità,Consistenza ed Elasticità(gusto – olfattiva)fanno di questo Alimento(e specificatamente di questo formaggio – latticino)la Identità del Sud – Italia : ed in special modo della Campania(Zona in cui ha avuto la sua origine a partire da Aversa a finire a Battipaglia,Mondragone,Cardito,ecc.,ecc.,ecc.,) ! Non disprezzando anche le altre produzioni di Mozzarella della nostra penisola di questo formaggio – latticino che ormai è diventato un punto fermo – ” IN ITALIA E NEL MONDO ” – ! Congratulazioni a Voi Tenente Colonnello Francesco – ” E = m c 2 ” – ed ai Carabinieri della Arma per questo Splendido Pensiero che hanno avuto verso i Terremotati(presumo,ma non vorrei errare,che siano quelli dell’Abruzzo) ! Anche un piccolo gesto e strappare un sorriso a chi soffre può aiutare moltissimo ! Come sempre con queste Semplici e Bellissime Storie non finite mai di emozionarci ! Che Dio vi benedica a tutti !

I commenti sono chiusi.