Notte al caldo? Si, grazie ai Carabinieri

Una normale pattuglia a Campobasso, siamo a dicembre 2012, manca poco più di una settimana a Natale, e la pattuglia dei Carabinieri controlla le strade cittadine per prevenire reati, il loro compito, un compito che si sarebbe concluso alle mezzanotte.

Pattuglia

La pattuglia transita quindi davanti alla stazione ferroviaria per controllare automobili e persone in transito nella zona. Erano le 22 circa quando due persone, un uomo di circa 40 anni e il suo bambino, si sono avvicinati ai Carabinieri per chiedere loro informazioni sugli orari dei pullman e ha iniziato a parlare con i Carabinieri, quasi come se fossero due familiari.

Ha raccontato quindi di essere padre di 5 figli e di essere andato a Campobasso in cerca di lavoro visto che si trovava in precarie condizioni economiche. Così i due Carabinieri di pattuglia li hanno indirizzati verso i tabelloni con gli orari, invitandoli a tornare da loro qualora avessero avuto problemi.

Stazione di Campobasso

Dopo i ringraziamenti, padre e figlio si sono diretti verso la stazione e sono spariti dalla vista dei militari. Dalla vista si, ma dal cuore no, visto che quei due avevano colpito il cuore dei due Carabinieri che non potevano dimenticare le loro facce provate dal freddo pungente.

E così, dopo il turno, al posto di tornare subito a casa, i due Carabinieri sono tornati in stazione a cercare la coppia incontrata poco prima. Nella sala d’aspetto li trovano, il padre accucciato a coprire il figlio per proteggerlo dal freddo mentre dormiva o almeno tentava di farlo. Quasi imbarazzato dalla situazione il padre spiega ai Carabinieri che il primo mezzo utile sarebbe partito il giorno successivo e quindi non poteva far altro che attenderlo in stazione.

Per i due Carabinieri, che già avevano preso a cuore la triste storia di un padre, la scelta è istantanea. L’affiatamento che lega i due militari è tale che nessun consulto precede l’invito. Padre e figlio vengono quindi accompagnati in un albergo cittadino. Qui i Carabinieri, liberi ormai dal servizio, offrono una cena calda alla coppia e garantiscono loro, a proprie spese, una stanza.

Già questo sarebbe sufficiente ad esaltare il gesto dei due militari che però, non contenti, la mattina dopo, ancora liberi dal servizio, sono andati a prendere la coppia in albergo e, dopo un’abbondante colazione, si sono assicurati che potessero prendere il treno per tornare a casa. Una notte al caldo? Si, grazie ai Carabinieri.

 

6 Risposte a “Notte al caldo? Si, grazie ai Carabinieri”

  1. Una bella storia, una delle tante che NOI siamo capaci di realizzare.

  2. Bellissima storia, molto commovente. Agli occhi della gente sembrerebbe una fiaba, ma sappiamo che questi piccoli gesti in realtà, pur rimanendo anonimi avvengono quotidianamente. Orgoglioso per tradizione di aver fatto parte dell’Arma.

  3. Alla famiglia del capitano Adolfo Grimaldi, a sua moglie Fortuna e ai suoi figli, il nostro sentito cordoglio.

  4. Quanta umanità alberga nell”anima di questi cc. Una fortuna per amici, familiari e non solo … averli nella propria vita. Gran bella storia!

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