Rinascere una seconda volta, questo è quanto penserà quel bambino quando, crescendo, conosccerà la storia di quel 13 aprile 2011.
Il 13 aprile, infatti, quel bambino ha avuto la possibilità di rinascere una seconda volta grazie ad un Carabiniere che lo ha letteralmente strappato dalla morte.
L’alba è appena arrivata a schiarire il cielo e da lontano un grande barcone in arrivo dalla Libia e diretto con il suo carico di speranza verso Pantelleria. Vedere la costa per quei 190 disperati che avevano appena superato il Mediterraneo nella speranza di una vita migliore è come vedere un miraggio.
Improvvisamente quelle persone vengono prese dal panico e iniziano a gettarsi pericolosamente in mare come richiamati dalla costa stessa. Il freddo, ancora pungente, e le condizioni del mare avverse pongono in serio pericolo la vita di quella povera gente.
I mezzi di soccorso di tutte le Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco della Guardia Costiera si affannano per cercare di salvare i passeggeri di quel vascello della speranza. Fra questi anche i Carabinieri partecipano ai soccorsi. Ma i soccorritori capiscono subito che l’unico modo per salvare molta di quella gente è tuffarsi in mare con loro che, in tanti, non avevano neanche mai visto il mare prima del viaggio.
Un Carabiniere, Domenico LO GIUDICE, risale la riva con in braccio un piccolo fagotto di appena venti chili. Si chiama Viani, ha cinque anni e viene dal Congo e nonostante le condizioni critiche stringe la mano al Carabiniere aggrappandosi, tramite lui, alla vita e cercando di stringerla forte.
Il volto del Carabiniere è serio, consapevole del proprio gesto che va ben oltre il proprio servizio e che è il simbolo in uniforme di tutti i colleghi di qualunque Corpo/Arma dello Stato che quel giorno hanno rischiato la vita per salvarne altre.
Purtroppo la madre di Viani non riesce a rinascere una seconda volta, vittima fra le tante delle traversate del Mediterraneo, ma il figlio più piccolo, insieme al padre e agli altri due fratelli, adesso avrà una nuova vita in Europa. Per quella madre, forse, vedere dall’alto il figlio rinascere fra le braccia di quel Carabiniere è stato per lei stessa un rinascere.
Il padre di Viane, rivolgendosi al salvatore di suo figlio in un francese stentato lo abbraccia dicendo: «Grazie signore, grazie per l’ aiuto».