Sequestro con sorriso

Un sequestro col sorriso è possibile? La prima risposta che darei è molto probabilmente negativa. Difficile che, soprattutto chi subisce il sequestro, possa ricambiare con un sorriso, ma a volte accade anche questo e se accade è frutto della professionalità di chi sta lavorando sulla strada.

Il servizio era particolarmente delicato perché si stava controllando un mezzo che trasportava rifiuti e quindi un mezzo che deve avere caratteristiche ben precise. A bordo oltre al conducente il figlio piccolo dell’autista che stava facendo compagnia al padre in una giornata particolarmente fredda.

Le anomalie erano tante e il controllo stava evidenziando che non c’era alternativa al sequestro del mezzo, da effettuare seppur con la consapevolezza di quanto la cosa avrebbe inciso su quell’uomo.

Il freddo pungente e le circostanze del sequestro, d’improvviso, scatenavano il pianto del bambino che, sebbene non capisse completamente quello che stava accadendo, poteva immaginare che il padre sarebbe rimasto senza il suo prezioso camion. Anche il padre iniziò a piangere, ma perché vedeva il bambino farlo e nel suo pianto mai provava a chiedere di chiudere un occhio ai Carabinieri forestali che stavano procedendo nel rispetto delle regole.

 

 

 

Il silenzio della fredda serata era rotto solo dal pianto mentre tutto attorno sembrava quasi che tutti erano in contemplazione degli eventi. La stesura degli atti del sequestro prese un po’ di tempo ma quando la parte ufficiale terminò prese il sopravvento la componente umana del Carabiniere. Padre e figlio vennero invitati ad un bar nei pressi della zona del controllo e una cioccolata calda con panna tolse le lacrime al bambino che accennò un sorriso che mostrava un volto in cui lacrime e cioccolata si mischiavano facendo sorridere anche chi guardava quello scricciolo col suo bicchiere.

Un caffè offerto al padre e la certezza che fare il proprio dovere, evidenziando anche come risolvere le problematiche e riottenere il mezzo da lavoro, non vuol dire essere cattivi con la conferma arrivata proprio dallo stesso conducente che, anomalo dopo un sequestro, oltre ad un sorriso lasciava i Carabinieri con ripetuti ringraziamenti.

Il mondo è piccolo e dopo un anno lo stesso autista, dopo un anno, vedendo lo stesso Carabiniere del sequestro si fermarono per andarlo a salutare. Si, sempre padre e figlio in una simbiosi fantastica del ciclo della vita.

Il padre, orgoglioso di poter mostrare quanto avesse imparato da quella serata invernale, si ferma apposta per andare in contro a quell’uomo in uniforme. Lo invita a controllare i documenti, le autorizzazioni. tutto perfettamente in regola adesso e sempre col sorriso adesso è il padre autista ad offrire il caffè ai Carabinieri nello stesso bar dove, un sequestro ha fatto nascere un sorriso.