Terremoto – Angeli delle macerie

Una notte d’agosto, le ferie sono ormai un ricordo ma il clima è fresco e la pattuglia sembra scorrere serena. Mancano poche ore alla fine del servizio quando un boato squarcia il silenzio della notte. La terra trema, il terremoto, il rumore dei crolli, interi paesi cancellati in un attimo e intere famiglie distrutte.

Arrivano in quattro a Pescara del Tronto, quattro Carabinieri che per primi si ritrovano un panorama spettrale. Macerie, strade coperte di detriti, gente che vaga in paese ricoperta di polvere in viso, urla e pianti. Ma tutto questo rumore è coperto dal silenzio della morte che aleggia spettrale in una normale notte estiva.

Quei Carabinieri arrivano per primi, a mani nude, per provare a fare qualcosa e qualcosa faranno. Faranno la differenza. Un padre li vede, non importa che siano a mani nude, sono Carabinieri e lui è sicuro che qualcosa faranno. Il figlio piccolo è sotto le macerie. La zia era morta sotto le macerie ma il piccolo era ancora vivo, sotto quel cumulo che fino a qualche minuto prima era il rifugio sicuro, quello che rappresenta la casa per ciascuno di noi, e soprattutto per i bambini, quel nido che il terremoto aveva cancellato.

Quattro eroi del terremoto

Per estrarlo vivo hanno impiegato quasi un’ora, 4 Carabinieri a mani nude, con tubi, pezzi di ferro, con tutto quello che potevano trovare per salvare vite umane e con l’aiuto di 30 agenti del Corpo Forestale a testimonianza che inglobati o separati chi porta un’uniforme lavora per un unico obiettivo:il aiutare il prossimo e battere quel terremoto che stava tentando di vincere il loro spirito e prendersi le loro anime.

Girando per il paese arrivano grida che loro stessi definiscono strazianti. Da un altro edificio crollato si sente una signora chiedere aiuto. Una nonna ha protetto il nipote con il proprio corpo salvandolo da morte certa. Ancora quel piccolo team si prodiga per estrarre anche una sola persona viva. La fatica è tanta ma prima la nonna e poi anche il bambino vengono estratti ancora vivi.

Nel ricordo dei Carabinieri immagini di un terremoto che mai saranno dimenticate. Uno dei Carabinieri piange ricordando l’abbraccio di quel padre a cui aveva salvato il figlio, Quell’abbraccio sarà più importante di ogni potenziale medaglia, quell’abbraccio sarà il ricordo più bello in una notte triste, in una notte di morte che, dopo anni, sarà ricordata anche per quegli eroi generosi che hanno dato un futuro a chi un futuro ha rischiato di non averlo più.

Non esiste stanchezza, non esistono orari, non esistono uniformi diverse ma solo colleghi angeli con cui provare a dare un senso a qualcosa che un senso non ha, a qualcosa che modificherà la vita di molti, di interi paesi, di una Nazione intera.

Senza stanchezza

 

3 Risposte a “Terremoto – Angeli delle macerie”

  1. …..eh….ll terremoto ha fatto dei ggravissimo danni a persone e cose….n un attimo si perde TUTTO.
    Questi angeli in divisa hanno fatto rinascere dalla morte persone e speranze…….tra questi il grande Romolo de Matteis che ho l’onore di avere tra i miei contatti… mi ha promesso che terrà aggiornati tutti su quanto abbisognano quelle povere persone… il Signore da il Signore toglie… diceva Giobbe…. sia benedetto il Signore…. soprattutto per queste persone che ci regala nei momenti più duri e tragici della vita…
    Buna notte Belle Storie…

  2. – ” CHIUNQUE SALVA UNA VITA SALVA IL MONDO INTERO ” – dal verso ebraico del Talmud ! Grandissimi Onori a Loro ed a tutti i Carabinieri Onesti di Italia che come loro,mettendo a rischio la loro vita in primis quotidianamente,ci tutelano dai criminali di ogni rango sociale ed altre volte,come in questo specifico caso,da circostanze avverse !

  3. Quando l’Umanità brilla di valori veri, e si associa a Divise che tra Professionalità, Giustizia e Storia hanno molto da raccontare e da insegnare, questi Uomini possono fare la differenza anche tra la Vita e la morte. Immensi.

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