Un secondo papà…

Ci sono momenti nella vita in cui tutto appare buio e nessuna strada sembra portare verso quello che si desidera. A volte, anzi, le strade che si incontra sembrano portare tutte verso l’infelicità.

Questa strada, spesso, abbiamo deciso da soli di percorrerla perché cerchiamo sempre di andare oltre, di avere di più. Non bastano la stima e l’affetto degli amici, non basta l’amore dei genitori, si cerca sempre qualcosa di più che poi, troppo spesso, è qualcosa di meno. “Perché funziona così: quando davanti c’è uno spiraglio che luccica di più, quello che hai diventa piccolo, quasi ridicolo. E non pensi che possa essere solo un abbaglio“.

La vanità è quindi subentrata alla ragione e le parole adulatrici di un uomo hanno pian piano fatto breccia nel cuore e nella testa di una ragazza che, ascoltando quell’uomo, mai si sarebbe aspettata i risvolti successivi. Si, l’adulazione, perché quell’uomo che le diceva frasi d’amore, che la faceva sentire una principessa era quello che lei voleva da sempre.

In un momento di lucidità quella ragazza si accorge che quell’uomo non fa per lei e decide, quindi, di lasciarlo. Da questo momento inizia la terribile avventura che la vede protagonista di continue ossessioni. “Vivevo ogni giorno nell’angoscia e nel tormento: ogni volta che entravo su internet, ogni volta che il telefono squillava. Avevo perso e vivevo nel pentimento giorno e notte perché alla fine avevo agito d’istinto“.

Cosa fare per venirne fuori? Denunciare. Si, denunciare. Anche se non si aspetta molto dai Carabinieri che “sono una rottura” quando “danno le multe“.

Che sorpresa però scoprire proprio in un Carabiniere, nel Comandante della Stazione Carabinieri di Montecatini Terme, un secondo padre. Un uomo che l’ha ascoltata non da semplice Ufficiale di Polizia Giudiziaria, ma da genitore, da uomo, da amico riuscendo perfino a far sorridere la vittima ironizzando proprio sulla vicenda che stava vivendo, con il preciso scopo di sdrammatizzarne gli effetti psicologici.

Secondo padreQuanto vissuto grazie a quel prezioso Comandante di Stazione è riassunto in poche testuali parole “Spesso giudichiamo le forze dell’ordine come delle “seccature”, tipo quando ci arrabbiamo perché ci fanno la multa. Però capisci quanto importante siano loro quando gli altri sbagliano con te e tu vuoi giustizia. Li giudichiamo senza pensare che loro sono come noi: sono padri, sono figli, sono ragzzi che la domenica vorrebbero guardarsi la partita e invece lavorano per noi. Sono genitori che vorrebbero stare di più con i loro figli e invece vanno a lavorare per salvaguardare noi e rimediare ai pasticci che facciamo. Lavorano per noi. ”

Lavorano per noi, si, i Carabinieri e le altre Forze di Polizia lavorano per tutti noi, col cuore, con l’anima e con pochi soldi alla fine del mese.