Una storia d’altri tempi

Una storia d’altri tempi, ma che dimostra come lo spirito del Carabiniere non sia affatto cambiato nel tempo e lo stretto collegamento con la popolazione italiana si è anzi saldato sempre più col passare degli anni.

Siamo nel 1968, un giovanissimo vice brigadiere dei Carabinieri in servizio al Battaglione Carabinieri di Palermo viene chiamato, insieme a numerosi altri colleghi, per avviare la macchina dei soccorsi in seguito al terremoto del Belice.

Storia antica

Una storia particolare quella del terremoto del Belice che, inizialmente, fu sottovalutato in quanto aveva colpito zone interne della Sicilia. Persino i notiziari del tempo avevano parlato di qualche ferito e di qualche casa lesionata, senza dare molto spazio all’evento.

Ma quando i soccorritori raggiunsero la zona le cose apparvero subito molto diverse: interi paesi distrutti: Gibellina, Salaparuta e Poggioreale sembravano città fantasma. Le strade per raggiungere questi paesi erano inagibili e in alcuni punti sembrava quasi che la strada avesse risucchiato il terreno circostante.

terremoto_beliceIn questo ambiente disastrato quel giovane vice brigadiere interviene per soccorrere una famiglia di Partanna (TP). Una famiglia che alle 22.00 del 15 gennaio del 1968 stava festeggiando un fidanzamento. Una prima scossa li portò ad uscire nella campagne circostanti, ma la seconda scossa fu ancora più spaventosa e molti di loro vennero sepolti dalle macerie.

Il vice brigadiere scavò anche a mani nude fra le macerie, cercava i componenti di quella famiglia la cui storia era mutata in un attimo, dalla gioia immensa per un fidanzamento al dramma del terremoto e della morte. Lui, insieme ad i colleghi, fece di tutto per salvare almeno qualcuno dei componenti di quella sfortunata famiglia. In alcuni casi l’impegno profuso finì col dare i risultati sperati, ma purtroppo di quella famiglia furono recuperati anche alcuni cadaveri. Il rammarico per non aver potuto salvare tutti resta grande anche a distanza di anni, ma purtroppo nonostante l’impegno un Carabiniere non può cambiare la storia.

Una storia d’altri tempi per non dimenticare l’impegno che in ogni evento drammatico legato alle calamità naturali ha visto i Carabinieri, per quanti essi stessi spesso vittime degli eventi, impegnati nel soccorso della popolazione civile.

Una risposta a “Una storia d’altri tempi”

  1. ogni tentativo per salvare la vita a qualcuno fa davvero tanto Onore, sopratutto a chi si adopera nel farlo… sicuramente quel Carabiniere insieme ai suoi colleghi, pur di riuscire ha trasformato le sue mani in delle ruspe senza pensarci due volte…. donare il proprio aiuto è come dare ossigeno a chi sta soffocando… ONORE a quel Carabiniere e ai suoi colleghi per aver fatto tutto ciò che era possibile per salvare quelle vite… <3

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