Le sirene risuonano nella città di Alessandria e il tempo sembra scorrere troppo velocemente ma finalmente il ponte è in vista ed in vista c’è anche la ragazza seduta sul parapetto che vuole suicidarsi. Salvatore non ci pensa due volte, appena la macchina si ferma scavalca il parapetto e con una calma impressionante si siede accanto alla ragazza. Una diffidenza iniziale, la ragazza che non lo ascolta e che lo invita bruscamente ad andarsene perché tanto lei ha già deciso che non ha più senso quella vita.
Salvatore ha pazienza, comprende il momento, non compie alcun gesto brusco, non cerca di convincerla in modo quasi asettico ma inizia a parlare di se stesso, dei suoi problemi e delle sue fragilità. Salvatore stesso fa capire che sotto quella divisa c’è sempre una persona con problemi, sensazioni e una vita che non sempre mostra il proprio lato migliore. La ragazza inizia ad ascoltarlo, a confidarsi, ad esprimere le proprie paure e le proprie preoccupazioni. Poi si avvicina e accenna un minimo di comprensione, dimostra che quel Carabiniere sta facendo breccia nel suo cuore e nella sua mente e finalmente si decide a farsi salvare.
Un ultimo gesto di Salvatore che, proprio per sottolineare come vi sia stato uno scambio di sensazioni e momenti di vita, chiede alla ragazza di aiutarlo a scendere dal ponte. Adesso quindi è lei che propende una mano al Carabiniere per aiutarlo mentre tutto intorno i colleghi di Salvatore sono pronti a dare una mano ad entrambi per riportarli in strada.
L’ultimo salto ed ecco che sono in strada, ancora un po’ spauriti ma salvi e con un bagaglio, lo zaino della vita, che ha all’interno un nuovo miracolo: una ragazza ha cambiato idea e torna a casa ad abbracciare la madre disperata che aveva chiamato i Carabinieri.
Goditi la vita, ama e rispetta sempre chi ti ha salvato.