Per non dimenticare

Una notizia, un evento, un qualcosa che è accaduto e che ti entra talmente a fondo della vita da non poter mai dimenticare l’accaduto. Spesso, oltre a non poterlo fare, non si vuole dimenticare, proprio come nel caso di questo giovane tenente dei Carabinieri.

Pochi anni di servizio, un bell’incarico da Comandante di Nucleo Operativo e Radiomobile di una Compagnia Carabinieri. Il tenente sta rientrando velocemente da una riunione al Comando Provinciale dopo un’intensa mattinata di lavoro.

Consapevole che sta sostituendo il capitano, assente per licenza, ha fretta di rientrare in caserma perché deve verificare alcune questioni interne e seguire altri aspetti burocratici. Mai si sarebbe aspettato che la sua giornata sarebbe stata ben diversa.

L’autoradio si ferma al casello autostradale. In macchina con il diretto collaboratore aveva parlato, scherzato e dato indicazioni sulle prossime attività. La faccia del casellante sembra diversa dal solito. Quell’uomo indica loro di fermarsi un attimo in più del solito.

“Scusate, visto che siete coinvolti, ho sentito alla radio che stamattina c’è stato un attentato in IRAQ e che forse ci sono anche feriti fra i Carabinieri”.

Quella notizia che il casellante stava cercando di dare ai Carabinieri evidenzia come anche per la gente i Carabinieri sono una cosa sola e quello che accade ad uno di loro accade a tutti.

In caserma le esigenze burocratiche lasciano subito il posto al bisogno di notizie. Anche un collega di corso con cui aveva trascorso 5 anni fra Accademia e Scuola Ufficiali era proprio in IRAQ. Anche il proprio collega anziano, che per tradizione viene chiamato “gemello” era in IRAQ.

Le notizie arrivavano col contagocce. Un morto, forse due, anzi tre… Alla fine i morti furono 19.

Per non dimenticare

Lacrime, impotenza di fronte agli eventi, sensazione di non poter fare nulla per poter aiutare i colleghi. La giornata passa lentamente, fra i ricordi resta però la giornata successiva. Una telefonata :” Buongiorno sono la preside della scuola media, i bambini vorrebbero venire in caserma a portare dei fiori per i Carabinieri”. Un attimo di silenzio. Rispondere fu difficile per il tenente che stava piangendo.

Accolse i bambini che lo videro piangere “come un bambino” mentre con passione ed amore, ma soprattutto convinzione e consapevolezza, depositavano dei fiori davanti alla caserma. Fiori che, in 48 ore, ricorprirono il piazzale. E come dimenticare….

5 Risposte a “Per non dimenticare”

  1. Che Dio Ve lo renda fino allo oo(Infinito)ed insieme agli Angeli,con il suo Consenso & Aiuto se noi umani sulla terra lo meritiamo,proteggeteci dalla malvagità e soprattutto dalla meschinità umana : sempre con Voi fino e dopo la morte ! -_- <3

  2. nessuno può e deve dimenticare,si può sperare e pregare che questo scempio non accada più.
    nel mio cuore vi accolgo tutti con tanto affetto.vi abbraccio fedelissimi.

  3. il Tenente (Capitano alla Memoria) Ficuciello era figlio di un mio collega alla Scuola Mlitare Nunziatella: come potrei dimenticare il suo volto durante la Cerimonia funebre in San Paolo fuori le Mura?

  4. “L’autoradio si ferma al casello autostradale. In macchina con il diretto collaboratore aveva parlato, scherzato e dato indicazioni sulle prossime attività. La faccia del casellante sembra diversa dal solito. Quell’uomo indica loro di fermarsi un attimo in più del solito.

    “Scusate, visto che siete coinvolti, ho sentito alla radio che stamattina c’è stato un attentato in IRAQ e che forse ci sono anche feriti fra i Carabinieri”.

    Quella notizia che il casellante stava cercando di dare ai Carabinieri evidenzia come anche per la gente i Carabinieri sono una cosa sola e quello che accade ad uno di loro accade a tutti…. “

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