Una piccola indagine

Avvicinare i bambini all’uomo in uniforme non è semplice specie se ancora oggi si tende ad usare quelle frasi per cui se un bambino fa qualche marachella dovrebbero arrivare i Carabinieri per arrestarlo.
In tanti da piccoli hanno osservato e continuano ad osservare quegli uomini in uniforme che incutono timore nei bambini ma che devono invece dar loro una sensazione di sicurezza e protezione costante.
Periodicamente i Carabinieri vanno nelle varie classi, dalla scuola materna a quella dei più grandi per farsi conoscere, per far comprendere il lavoro che viene svolto e anche per riscuotere fiducia verso l’Istituzione.
Nella periferia di una grande città italiana hanno utilizzato, invece, un metodo del tutto differente e che ha portato i bambini a rendersi protagonisti dell’interazione coi Carabinieri.
Una indagine, una “piccola” indagine visti i protagonisti, che ha coinvolto una intera classe di una scuola materna.
Un furto, hanno rubato l’ombrello alla tartaruga che abita da sempre nel giardino dell’asilo e quindi chi bisogna chiamare? I Carabinieri.
I Carabinieri si sono quindi prestati a sviluppare una indagine coinvolgendo tutti i ragazzi che hanno prima denunciato il furto e poi hanno contribuito a cercare ogni indizio utile per ritrovare il prezioso ombrello.
Tutti i bambini sono stati “convocati” in caserma ad esprimere un proprio parere e ogni tesa è stata seguita dai Carabinieri. Poteva essere stata una gazza ladra, viste anche le piume ritrovate nei pressi della tartaruga.

Immaginate la fila davanti all’ufficio dove veri Carabinieri ascoltavano e dibattevano sulle possibili soluzioni del caso con bambini di 5 anni che esprimevano, con i limiti del loro lessico ma senza limiti nella loro fantasia, le loro idee su un episodio così grave per la scuola materna.
Vedere i Carabinieri fare i rilievi sul posto, fare le foto dei luoghi su cui si sviluppava l’indagine e sentirsi, per qualche giorno, anche loro un po’ Carabinieri, partecipi di una cosa “da grandi” e poter raccontare a mamma e papà, tornati nella loro casa, che avevano fatto addirittura gli investigatori nella loro piccola, ma grande indagine.
Tante le ipotesi, coi bambini coinvolti in ogni istante e sempre felici di poter lavorare fianco a fianco ai Carabinieri della locale Stazione.

E dopo tante indagini, dopo aver ascoltato tutti e dopo aver visto all’opera i Carabinieri alla ricerca dell’ombrello rubato, i supereroi vestiti di nero con la fiamma sul berretto hanno ritrovato il corpo del reato e lo hanno restituito al legittimo proprietario, anzi alla legittima proprietaria, la tartaruga del giardino della scuola materna.
Un progetto di avvicinamento alla legalità molto particolare e diverso dai consueti incontri col personale in uniforme, un progetto a cui i Carabinieri si sono prestati con amore, dedizione e particolare voglia di condividere coi piccoli quella “piccola” indagine.

Una risposta a “Una piccola indagine”

  1. Educare i Bambini alla Onestà ed al Buon Senso a 360°[e non alla stragrande maggioranza(non tutte)delle leggi umane della Magistratura italiana attenzione]deve essere Emozionante e Gratificante oltre che per loro soprattutto per i Carabinieri stessi ! Anche perchè a una certa età quando si è troppo piccoli la suscettibilità emotiva,ed il condizionamento psicologico,è tale da farli agire senza fargli capire il senso di ciò che si fà(Innocentemente) ! Ecco perchè(come mi diceva sempre mio Nonno) – ” O FIERR SE PIEG QUANN E DOC E NO QUANN E TUOST ” – …………..con i modi appropriati e col Buon Senso attenzione ! Noi siamo anche(e forse soprattutto)ciò che lasciamo e non ciò che siamo ! Dio li Benedica questi Carabinieri e Benedica e Aiuti anche tutti i Bambini affinchè ci rendano il pianeta un posto migliore quando non ci saremo più !

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