Un tuffo che salva una vita

Un tuffo. Parlare di un tuffo quando ormai l’estate è alle spalle, impressa nelle nostre fotografie e soprattutto nei nostri ricordi, sembra difficile, ma il tuffo di cui parliamo non è un tuffo qualsiasi, ma un tuffo che ha salvato un bambino.

Primi giorni di agosto 2013, il Maresciallo Pietro MARINO, comandante della Stazione Carabinieri di Sapri (SA), è in ferie in Calabria nel comune di Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza. La sua giornata scorre tranquilla, il sole il bel mare di Calabria ed il meritato periodo di riposo dal comando di una Stazione Carabinieri oggettivamente impegnativa.

L’attenzione di un Carabiniere verso il mondo che lo circonda non si affievolisce neanche quando si è in vacanza e così, quando il maresciallo nota un bambino di 4/5 anni che entra in acqua lo segue con lo sguardo senza perderlo di vista.

Un attimo di distrazione, proprio un attimo, e lo sguardo torna a quel bambino in acqua. Adesso la sua situazione non sembra più quella serena e giocosa di qualche istante prima. Il bambino annaspa nell’acqua, non riesce a nuotare. La testolina si intravedeva fra le onde e la situazione era ormai drammatica.

Un tuffo è la soluzione necessaria. Un tuffo e quel maresciallo è in acqua a nuotare velocemente verso quella testolina. Il bambino sta bevendo ed è ormai stremato. Il maresciallo lo raggiunge lo agguanta e nuotando piano piano verso riva lo trascina in salvo.

Il bambino, originario di Milano ed in vacanza con la famiglia, è salvo, esausto ma salvo. Nonostante l’acqua ingerita l’intervento del maresciallo è stato decisivo. Quel tuffo è stato provvidenziale tanto che il bambino, nonostante la brutta avventura, non ha avuto bisogno neanche dell’intervento dell’ambulanza.

L’estate del 2013 sarà quindi ricordata come un’estate fuori dal comune sia dal bambino di 5 anni di Milano che dal Maresciallo che lo ha salvato. Un eroe silenzioso dell’Arma le cui azioni non sono note ma hanno consentito ad una famiglia di vivere la vita.