Una figlia in arrivo

Una figlia in arrivo è qualcosa che sconvolge la serenità di una famiglia, in questo caso la figlia era in arrivo in una comunità, quella dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Gradisca d’Isonzo.

L’impegno dell’Associazione Nazionale Carabinieri nei servizi di protezione civile è ormai diffuso, i carabinieri in congedo o i simpatizzanti sono diventati importanti anche perché spesso garantiscono una continuità anche nel modo di operare con l’Arma dei Carabinieri in servizio.

Le iniziative di carattere benefico sono altrettanto note ma alcune di esse meritano veramente un’attenzione particolare.

A Gradisca d’Isonzo, infatti, l’Associazione Nazionale Carabinieri ha pensato di garantire un futuro a chi il futuro lo vede spesso troppo vicino grazie all’adozione a distanza. Maria, questo il nome della bambina, è diventata una piccola “carabiniera”, figlia di tutti gli scritti all’Associazione.

La piccola nuova figlia dell’Arma in congedo è thailandese ed è nata nel villaggio di Loistone. La zona è molto povera e la famiglia di Maria è particolarmente numerosa. Lei è l’unica figlia ma con lei vivono 5 fratelli. La zona in cui vive è una zona agricola ed in cui l’analfabetismo è una triste realtà.

Una figlia adottata a distanza è una figlia veraGrazie all’adozione a distanza la piccola Maria ha adesso la possibilità di studiare in un convento e darsi al canto, la sua passione, insomma ha la possibilità di vivere una vita.

Un’altra figlia adottiva è “arrivata” anche in Puglia a Francavilla Fontana dove tutti i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno adottato una bambina indiana di 6 anni, Suraiya.

Il loro comandante ha chiarito lo spirito del loro impegno: “Noi carabinieri abbiamo pensato di dare così il nostro contributo, una goccia in mezzo al mare da un punto di vista meramente materiale, con il chiaro intento di dar corpo, tendendo la mano ad un bambina straniera affidataci dal destino, ad una sorta di fratellanza tra i tantissimi suoi connazionali, dei quali questa bambina è rappresentante inconsapevole e nei cui confronti la prosperità è stata certamente tutt’altro che dispendiosa”

“Grazie all’adozione di questa nostra nuova figlia abbiamo pensato di abbattere i confini della solidarietà, portando in un Paese lontano dal nostro, per dislocazione geografica e per cultura, gli stessi intenti che si propone l’ O.N.A.O.M.A.C.”.

Gesti come questi, fatti sia dall’Arma in servizio che dall’Arma in congedo oltre a denotare lo spirito di solidarietà, denota anche quella comunione di intenti fra chi indossa e chi ha indossato la fiamma sul berretto.