Una storia d’amore

Una storia d’amore, una storia intensa nata per il destino che, per questa circostanza, si è fatto aiutare dall’Arma dei Carabinieri. Una storia d’amore che mai sarebbe nata se non grazie ai due secoli di storia della “Fedelissima” e che mai, quando gli sguardi si sono incrociati per la prima volta, qualcuno avrebbe potuto immaginare.

Torniamo ai primi anni ’90, gli anni in cui un giovane Carabiniere in servizio ad una Sezione Anticrimine, da poco costituita, viene destinato ad un compito tanto delicato quanto lontano dal consueto: periodicamente doveva accompagnare un papà a trovare la figlia, ospite di un istituto per orfani.

Non occorre spiegare perché i due fossero separati, perché non potessero vivere assieme e perché erano i Carabinieri a “controllare” quella visita. La vera cosa importante è immaginare a provare cosa possa significare per un genitore e per una bambina vivere il loro rapporto in quel modo, un rapporto che doveva essere necessariamente a tempo, coi minuti che scorrevano veloci come non mai quando si potevano vedere e infinitamente lenti prima di una nuova visita.

Il giovane Carabiniere, padre anche lui, ogni volta soffriva per quelle scene forti, per quelle braccia della suora che, al termine, doveva letteralmente strappare la bambina dalle braccia del padre.

Chi lavorava in quella struttura sembrava non sembrava avesse emozioni,  quasi fosse ormai immunizzato per quello che accadeva, ma lui no. Ogni volta immaginava a cosa potesse provare se fossero i suoi figli ad essere strappati ai suoi abbracci, ogni volta piangeva, ogni volta doveva ricordare il proprio impegno verso lo Stato e i suoi cittadini per non gridare.

Lacrime su lacrime che si andavano a nascondere nei ricordi della sua vita sedimentandosi e rendendolo un uomo forte, un padre giusto e sensibile.

Gli anni passano, quella bambina è ormai una donna, la tecnologia ha letteralmente invaso la nostra vita e proprio grazie alla tecnologia quella donna riconosce in una fota pubblicata su un social network, il giovane Carabiniere che accompagnava il papà a trovarla all’orfanotrofio.

Storia d'amoreIl coraggio le manca all’inizio ma pian piano, lacrima dopo lacrima, ricordo dopo ricordo, si spinge finalmente a madare un messaggio a quell’uomo provando a vedere se lui si possa ricordare di lei.

Da bambina a donna quel ricordo non affiora subito, inizialmente il Carabiniere, maturato nell’anima e nello spirito, ma sempre sensibile quanto lo era da ragazzo e tornato solo e con i figli anch’essi adulti, non comprende chi possa essere quella donna che diceva di conoscerlo.

Le lacrime versate e nascoste nei ricordi erano state coperte da altri ricordi, da una vita vissuta in modo intenso. Quando però quella donna gli manda la foto di quella bambina degli anni ’90 nella mente del Carabiniere una forte esplosione di emozioni.

La mente torna a quei momenti, il cuore batte forte, la voglia di rivederla e di poterla incontrare. Passa poco e quella bambina di un tempo incontra quell’uomo che le portava il papà. Un’intesa immediata, una lunga passeggiata, una lacrima che aveva aperto il canale dei ricordi e che, cadendo, li aveva uniti dopo oltre 20 anni.

Un abbraccio, un sussulto, sembra quasi fossero uniti da un cordone invisibile che li aveva tenuti sempre uniti e quindi quel momento era solo la normale conclusione di quanto avviato anni prima.

Storia d'amore 2Una passeggiata romantica in riva al lago, gli sguardi che diventano sempre più intensi, l’amore che sboccia intenso, un bacio, momenti di passione intensi e una nuova vita insieme. Da quel momento questa nuova coppia vive intensamente la propria vita assieme ogni giorno, ogni giorno ringraziano la Benemerita che ha dato loro la possibilità di vivere queste intense emozioni.

Una risposta a “Una storia d’amore”

  1. “Una passeggiata romantica in riva al lago, gli sguardi che diventano sempre più intensi, l’amore che sboccia intenso, un bacio, momenti di passione intensi e una nuova vita insieme….”

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